Cerca di uscire dalla visione di un Dio come figura immaginaria che ti salva dai tuoi errori che ancora non vedi.
Esci dall’usare le preghiere per chiedere favori o salvataggi su ciò che hai liberamente scelto ma mai compreso.
Esci da quella forma di Dio come fosse Aladino dentro la lampada, che quando sfreghi o chiami ascolta le tue ambigue richieste e desideri.
Piuttosto cancella ciò che ti hanno insegnato o che ti piace pensare per comodità di Dio.
Vedilo ora come quell’unica energia d’amore non edulcorato, che si muove ed è sempre presente e in ascolto.
Non per tirarti fuori dai tuoi guai, ma bensì è qui presente per aiutarti a comprendere profondamente ogni tuo gesto, ogni tua azione priva di amore.
I tuoi guai, i tuoi limiti, le tue mancanze non le sistema Dio per te.
Piuttosto ti da la forza, l’energia per superarle e oltrepassarle attraverso la consapevolezza.
Dio c’è quando diventi responsabile di ogni più piccola cosa che ti accade.
Dio c’è quando non dai la colpa fuori e vai oltre, perché hai saputo vedere dentro e perdonarti.
Se le tue preghiere sono sincere non chiederai
“Dio fammi riavere i soldi che mi hanno portato via”
“Dio ridammi ciò che perso”
“Dio sistema questa situazione”
Ma piuttosto
“Dio aiutami a comprendere la radice della mia povertà interiore, così che io possa abbracciarla e riconoscermi attraverso la tua infinita abbondanza e amore”
Dio da questo piano attraverso ogni mezzo risponderà.
Esci dalle scatole rigide, religiose, dai dogmi che hanno dipinto Dio a scapito della tua debolezza che ti fa preda del vittimismo.
Dio è colui che manifesta in te la forza del saper camminare onesto, vero e libero.
Solo talvolta concede la grazia, a chi non ha compreso l’origine, ma questo non ci è dato sapere.
Abbi fede nel tuo sole interiore

